Qual è un dolce tipico delle Langhe?

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Il Mattone è un dolce langarolo poco conosciuto, nonostante la sua bontà. Di origine umile, veniva preparato in casa con ingredienti semplici, rendendolo un tesoro della tradizione locale spesso trascurato a favore di dolci più blasonati.

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Il Mattone delle Langhe: un Tesoro Nascosto di Bontà Contadina

Le Langhe, terra di vini pregiati e panorami mozzafiato, custodiscono un tesoro gastronomico dolce, spesso celato agli occhi dei turisti e dimenticato dai riflettori: il Mattone. Non parliamo del più famoso torrone d’Alba, né della torta di nocciole che profuma le pasticcerie di paese, bensì di un dolce semplice, dal sapore autentico e dalla storia umile, legato indissolubilmente alla vita contadina di questa regione.

Il Mattone, come suggerisce il nome, ha una forma rettangolare, compatta, che ricorda i mattoni utilizzati per costruire le case. La sua genesi affonda le radici nella tradizione rurale, quando le risorse erano limitate e l’ingegno si faceva strada per creare qualcosa di buono con ciò che la terra offriva. Non si tratta di un dolce da vetrina, elaborato e ricco di decorazioni. Al contrario, il Mattone è un inno alla semplicità, un concentrato di sapori genuini che evocano il calore del focolare domestico.

La ricetta, tramandata di generazione in generazione, varia leggermente da famiglia a famiglia, custodendo piccoli segreti e tocchi personali. Tuttavia, gli ingredienti base rimangono costanti: farina, burro (o strutto, a seconda delle disponibilità), zucchero, uova e, immancabile, un pizzico di lievito. A volte, per arricchire il sapore e la consistenza, si aggiungono frutta secca, come noci o nocciole, oppure uvetta ammollata nel Moscato d’Asti, altro gioiello delle Langhe.

La preparazione del Mattone è un rito lento e laborioso, che richiede pazienza e cura. L’impasto, lavorato a lungo, viene poi steso e tagliato nella caratteristica forma rettangolare, prima di essere infornato fino a raggiungere una doratura perfetta. Il risultato è un dolce rustico, dalla consistenza friabile e dal profumo inebriante, che ricorda i biscotti della nonna.

Il Mattone non è un dolce da consumarsi frettolosamente. Va gustato lentamente, magari accompagnato da un bicchiere di vino dolce, come il già citato Moscato d’Asti, oppure da un caffè fumante. È un dolce che sa di casa, di ricordi d’infanzia, di domeniche passate in famiglia.

Eppure, nonostante la sua bontà e il suo legame profondo con la cultura langarola, il Mattone rimane un tesoro nascosto. Soffocato dalla fama di dolci più blasonati, fatica a trovare spazio nelle pasticcerie e nei ristoranti della zona. È un peccato, perché assaggiarlo significa fare un tuffo nel passato, scoprire un lato autentico e genuino delle Langhe, lontano dalle luci della ribalta e dal turismo di massa.

L’augurio è che il Mattone venga riscoperto e valorizzato, affinché non si perda un pezzo importante della tradizione culinaria di questa terra meravigliosa. Che le nuove generazioni di pasticceri e cuochi recuperino questa ricetta antica, riportandola in auge e facendola conoscere al mondo intero. Perché il Mattone non è solo un dolce, è un simbolo, un pezzo di storia, un frammento di anima langarola. E merita di essere raccontato e gustato.