Quando si può bere il vino bianco nuovo?

3 visite

I vini bianchi di qualità media raggiungono il picco di gusto entro 1-3 anni dallimbottigliamento. Vini bianchi di pregio, come i grandi Chablis o Riesling, possono invece migliorare per oltre 10 anni, grazie alla loro struttura e acidità.

Commenti 0 mi piace

Il momento perfetto per stappare un bianco: quando il piacere raggiunge l’apice

Il vino bianco, con la sua freschezza e la sua versatilità, è un compagno ideale per molte occasioni. Ma quando è il momento giusto per stappare una bottiglia e goderne appieno il potenziale? La risposta, come spesso accade nel mondo del vino, non è univoca e dipende da diversi fattori, primo fra tutti la qualità del vino stesso.

Spesso si sente parlare di “vino novello” associato al vino rosso, ma anche per i bianchi esiste un periodo in cui esprimono una particolare freschezza e vivacità, legata alla giovinezza del prodotto. Per i vini bianchi di fascia media, quelli che acquistiamo per il consumo quotidiano o per accompagnare una cena informale, questo periodo di massima espressione aromatica si colloca generalmente entro i primi tre anni dall’imbottigliamento. Si tratta di vini pensati per essere bevuti giovani, quando i profumi fruttati e floreali sono al loro culmine, e la vivacità del sorso non è ancora stata smorzata dal tempo. Aspettare oltre questo periodo non significa necessariamente che il vino diventi imbevibile, ma potrebbe perdere la sua caratteristica freschezza, evolvendo verso note ossidative o perdendo semplicemente in intensità aromatica.

Diverso è il discorso per i vini bianchi di pregio, vere e proprie opere d’arte enologica. Questi vini, provenienti da uve selezionate e sottoposti a processi di vinificazione più accurati, possiedono una struttura e un’acidità che permettono loro di invecchiare nobilmente, migliorando nel tempo. Pensiamo ad esempio a un grande Chablis o a un Riesling renano di alta gamma: questi vini, grazie alla loro complessità e al loro equilibrio, possono evolvere per oltre dieci anni, sviluppando aromi terziari più complessi e sfumati, come note di miele, frutta secca, spezie e idrocarburi. L’acidità, in questo caso, gioca un ruolo fondamentale, agendo come un vero e proprio elisir di lunga vita, preservando la freschezza del vino e impedendogli di appassire.

Quindi, per rispondere alla domanda iniziale, il momento ideale per bere un vino bianco dipende dalla sua natura. Per i vini di pronta beva, il consiglio è di non aspettare troppo a lungo e goderseli nella loro giovane freschezza. Per i grandi vini, invece, la pazienza può essere premiata con un’esperienza sensoriale ancora più ricca e complessa, un viaggio nel tempo che svela nuove sfaccettature ad ogni sorso. In definitiva, l’importante è conoscere le caratteristiche del vino che abbiamo davanti e scegliere il momento giusto per apprezzarlo al meglio.