Cosa serve per aprire affitti brevi?

Affitti Brevi: Guida Pratica per una Partenza in Regola

Il mercato degli affitti brevi è in continua espansione, offrendo opportunità interessanti a proprietari di immobili che desiderano monetizzare un appartamento o una casa vacanza. Tuttavia, intraprendere questa attività richiede una conoscenza approfondita delle normative locali e la predisposizione di una serie di adempimenti burocratici. Ignorarli potrebbe comportare sanzioni economiche e, nei casi più gravi, la chiusura dell’attività. Questo articolo fornisce una panoramica delle procedure necessarie per avviare legalmente un business di affitti brevi.

Il primo e fondamentale passo per operare nel settore degli affitti turistici a breve termine è la presentazione della Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) al Comune di competenza. Si tratta di un’autocertificazione che attesta il possesso dei requisiti necessari per l’avvio dell’attività, evitando la necessità di ottenere autorizzazioni preventive. Tuttavia, la semplificazione procedurale non significa assenza di obblighi. La SCIA, infatti, richiede una documentazione specifica, la cui completezza è fondamentale per la validità della segnalazione.

La documentazione necessaria varia a seconda del Comune, quindi è imprescindibile consultare direttamente l’ufficio competente per ottenere informazioni precise e aggiornate. In generale, però, è possibile individuare alcuni documenti ricorrenti, tra cui:

• Documentazione catastale dell’immobile: È necessario dimostrare la proprietà o la regolare disponibilità dell’immobile destinato agli affitti brevi, tramite visura catastale e planimetrie aggiornate.
• Documentazione tecnica dell’immobile: Questa sezione può includere certificazioni relative all’agibilità dell’immobile, alla conformità degli impianti elettrici e idraulici (con relative verifiche periodiche), al rispetto delle normative antincendio e alla presenza di eventuali certificazioni energetiche (APE). La specificità di questa parte dipende dalla tipologia e dalla dimensione dell’immobile.
• Attestati di sicurezza: È cruciale dimostrare la sicurezza dell’immobile e la presenza di eventuali dispositivi di sicurezza, come ad esempio i rilevatori di fumo. La tipologia di attestati richiesti varia in base alla normativa vigente e alle caratteristiche dell’immobile.
• Documenti relativi alla regolarità urbanistica: In alcuni casi, è necessario presentare documentazione che attesti la conformità urbanistica dell’immobile e la sua destinazione d’uso compatibile con l’attività di affitti brevi.
• Dati identificativi del proprietario o dell’azienda gestrice: Naturalmente, è necessario fornire tutti i dati anagrafici e fiscali del soggetto che gestisce l’attività.

Oltre alla SCIA, è importante valutare altri aspetti cruciali, come l’eventuale necessità di permessi per la somministrazione di alimenti e bevande, se previsto, e l’iscrizione al Registro delle imprese, nel caso si tratti di un’attività svolta da una società. Inoltre, è fondamentale informarsi sulle normative regionali e comunali specifiche relative al settore degli affitti brevi, che possono introdurre ulteriori obblighi e vincoli.

In conclusione, aprire un’attività di affitti brevi richiede un impegno iniziale significativo in termini di tempo e risorse per la raccolta e la presentazione della documentazione necessaria. Un’accurata pianificazione e una consulenza professionale possono essere determinanti per evitare problematiche e sanzioni, consentendo di avviare l’attività nel pieno rispetto delle normative e garantendo un’operatività serena e proficua. Ricordate sempre di consultare gli uffici competenti del vostro Comune per ottenere informazioni dettagliate e aggiornate sulla procedura da seguire.