Cosa bisogna fare quando un neonato non fa la cacca?

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Se il neonato non defeca, provare delicatamente a flettergli le gambe verso laddome. Se la situazione persiste, consultare il pediatra per valutare un cambio di latte o altre soluzioni, eventualmente anche luso di un sondino.

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Il silenzio delle feci: quando il neonato non fa la cacca

La gioia di accogliere un nuovo membro in famiglia è spesso accompagnata da una miriade di dubbi e preoccupazioni, soprattutto per i neo genitori alle prese con le prime esperienze. Una di queste, spesso fonte di ansia, è la mancata defecazione del neonato. Se il piccolo non ha ancora emesso le feci, è importante mantenere la calma e agire con consapevolezza, distinguendo tra una semplice variazione della normalità e una condizione che richiede un intervento medico.

Nei primi giorni di vita, il meconio, ovvero il primo escremento del neonato, di colore scuro e appiccicoso, viene espulso generalmente entro le prime 24-48 ore. Successivamente, la frequenza delle evacuazioni è molto variabile e dipende da diversi fattori, tra cui l’alimentazione (allattamento al seno o artificiale), la composizione del latte materno e la sensibilità individuale del bambino. Alcuni neonati possono defecare anche più volte al giorno, altri solo ogni due o tre giorni. Questo non è necessariamente un campanello d’allarme, a meno che non sia associato ad altri sintomi.

Se il neonato non ha defecato per un periodo più lungo del solito, e questo genera preoccupazione, si può provare una semplice manovra: flettere delicatamente le gambine del piccolo verso l’addome. Questa posizione stimola la peristalsi, facilitando l’evacuazione. È importante eseguire questo gesto con estrema delicatezza, evitando qualsiasi pressione eccessiva che potrebbe causare disagio al bambino.

Ma quando è necessario contattare il pediatra? L’assenza di evacuazione, anche dopo aver provato la manovra descritta, accompagnata da altri sintomi come:

  • Pianto inconsolabile e irrequietezza: un segnale che qualcosa non va.
  • Gonfiore addominale: indica una possibile difficoltà nella digestione.
  • Vomito: potrebbe essere indice di un problema più serio.
  • Feci dure e secche, se presenti: suggerisce una possibile stipsi.
  • Mancanza di emissione di gas: sintomo di possibile ostruzione intestinale.

…rappresenta un campanello d’allarme che richiede una visita medica immediata. Il pediatra valuterà la situazione clinica del piccolo, potrebbe suggerire un cambio di latte (in caso di allattamento artificiale), oppure, in casi più rari, potrebbe essere necessario ricorrere a un sondino per facilitare l’evacuazione. Questa ultima opzione, però, è un intervento medico che viene preso in considerazione solo in casi specifici e dopo una attenta valutazione da parte dello specialista.

In conclusione, mentre una variazione nella frequenza delle feci nei neonati è spesso normale, la preoccupazione dei genitori è fondamentale. L’osservazione attenta del bambino, la capacità di riconoscere i segnali di disagio e la tempestività nel rivolgersi al pediatra sono elementi cruciali per garantire il benessere del piccolo. Ricordate che il pediatra è il vostro principale alleato in questa fase e può fornire consigli personalizzati e rassicurazioni. Non esitate a contattarlo per qualsiasi dubbio o perplessità.