Cosa si può fare quando un neonato non digerisce?

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Per aiutare un neonato con il ruttino, posizionatelo contro il vostro petto, verticalmente, sostenendolo con una mano. Con laltra, massaggiategli delicatamente o picchiettategli la schiena per favorire lespulsione dellaria.

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Il neonato non digerisce? Oltre il ruttino, ecco cosa fare.

Un neonato che sembra avere difficoltà digestive è una preoccupazione comune per i neo-genitori. Spesso il problema si manifesta con pianti inconsolabili, rigurgiti frequenti, pancino teso e difficoltà a dormire serenamente. Mentre il ruttino è un primo, fondamentale passo per aiutare il piccolo a liberarsi dell’aria ingerita durante la poppata, a volte non basta. Ecco quindi un approfondimento su cosa fare quando il neonato sembra non digerire, andando oltre il semplice ruttino.

Come ben sappiamo, per aiutare il neonato a fare il ruttino, la posizione verticale contro il petto, con una mano a sostenerlo e l’altra a massaggiargli o picchiettargli delicatamente la schiena, è la più efficace. Ma se il disagio persiste, è importante considerare altri fattori e strategie.

Oltre il ruttino:

  • Controllo della postura durante la poppata: Assicurarsi che il neonato sia attaccato correttamente al seno o che la tettarella del biberon sia piena di latte per minimizzare l’ingestione d’aria. Una posizione leggermente inclinata, con la testa più alta rispetto al pancino, può essere d’aiuto.
  • Pazienza e calma: I neonati hanno un sistema digestivo ancora immaturo. A volte, semplicemente coccolarli, cullarli dolcemente o tenerli in braccio in posizione eretta può favorire la digestione e alleviarne il disagio. Il contatto pelle a pelle, in particolare, può avere un effetto calmante e rassicurante.
  • Movimenti delicati: Dopo la poppata, oltre al ruttino, si possono provare dei movimenti delicati come la bicicletta con le gambine o massaggi circolari sul pancino, in senso orario, per stimolare la motilità intestinale. Evitare però pressioni eccessive.
  • Coliche gassose: Se il pianto è insistente, il pancino appare gonfio e duro, e le gambine vengono spesso portate al petto, potrebbe trattarsi di coliche gassose. In questo caso, oltre alle strategie già menzionate, si può provare a posizionare un panno caldo (non bollente!) sul pancino del neonato. Esistono anche in commercio prodotti specifici a base di simeticone, ma è sempre fondamentale consultare il pediatra prima di somministrare qualsiasi farmaco al neonato.
  • Alimentazione materna (se allattamento al seno): Se si allatta al seno, è consigliabile prestare attenzione alla propria alimentazione, evitando cibi che potrebbero causare gas o gonfiore al neonato. Alcuni esempi comuni includono latticini, legumi, broccoli e cavolfiori. Tuttavia, ogni bambino reagisce in modo diverso, quindi è importante osservare e identificare eventuali correlazioni tra la propria dieta e il benessere digestivo del piccolo.
  • Reflusso gastroesofageo: Rigurgiti frequenti e abbondanti, accompagnati da pianto e irritabilità, potrebbero essere sintomo di reflusso gastroesofageo. In questo caso è fondamentale rivolgersi al pediatra per una diagnosi e un’eventuale terapia.

Quando consultare il pediatra:

È importante consultare il pediatra se il neonato presenta:

  • Vomito persistente o a getto
  • Stipsi o diarrea
  • Sangue nelle feci
  • Perdita di peso
  • Pianto inconsolabile che dura per ore
  • Febbre

Ricordiamo che queste sono solo indicazioni generali e non sostituiscono il parere del pediatra. Ogni neonato è un individuo a sé e ciò che funziona per uno potrebbe non funzionare per un altro. L’osservazione attenta del proprio bambino e il dialogo costante con il pediatra sono fondamentali per garantire il suo benessere digestivo e la sua crescita serena.