Come capire se il neonato ha dolore alla pancia?

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Un neonato con fastidi addominali può manifestare irrequietezza durante lallattamento, simulando fame continua e succhiandosi spesso le dita. Frequentemente rigurgita e può avere crisi di pianto prolungate, tipiche delle coliche, causando preoccupazione nei genitori riguardo alla sua alimentazione e benessere.

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Il pianto silenzioso: decifrare il dolore addominale del neonato

Il pianto è la principale, e spesso unica, forma di comunicazione del neonato. Distinguere tra un semplice capriccio e un vero e proprio dolore addominale, però, può essere una sfida per i genitori, generando ansia e incertezza. Ma quali sono i segnali che possono aiutarci a capire se il nostro piccolo sta soffrendo di fastidi alla pancia?

A differenza di un pianto legato alla fame, che solitamente si presenta con una certa regolarità e si placa con l’allattamento, il dolore addominale si manifesta in modo più complesso e imprevedibile. Il neonato può apparire irrequieto e inconsolabile anche durante la poppata, succhiandosi freneticamente le dita o le mani come se cercasse un sollievo che non trova. Questo comportamento, spesso interpretato come segnale di fame incessante, può mascherare il vero problema.

Un altro campanello d’allarme è la frequenza dei rigurgiti. Mentre qualche rigurgito occasionale è normale, un’eccessiva quantità di latte restituito, spesso associata a pianto intenso, può indicare un disturbo gastrointestinale. L’incapacità di trovare una posizione di comfort, con continue torsioni del corpo e gambe tirate verso l’addome, è un ulteriore segnale da non sottovalutare.

Le coliche, caratterizzate da intense crisi di pianto che durano per ore, sono un sintomo comune di malessere addominale. Queste crisi, spesso irrisolvibili con le normali tecniche di conforto, lasciano i genitori esasperati e preoccupati per l’alimentazione del neonato, che potrebbe erroneamente essere sospettata come causa del problema. È importante ricordare che le coliche, pur essendo dolorose per il piccolo, sono generalmente benigne e tendono a risolversi spontaneamente nei primi mesi di vita.

Tuttavia, è fondamentale distinguere tra coliche e altre patologie più serie. Se il pianto è accompagnato da febbre, vomito abbondante, diarrea, sangue nelle feci o segni di disidratazione (come l’assenza di lacrime durante il pianto o fontanella infossata), è necessario contattare immediatamente il pediatra. Questi sintomi potrebbero indicare un’infezione o un altro problema che necessita di cure mediche urgenti.

In conclusione, comprendere il linguaggio del pianto del neonato richiede attenzione, pazienza e osservazione attenta. Se si sospetta un dolore addominale, osservare con cura il comportamento del piccolo, annotando la frequenza e la durata del pianto, la presenza di rigurgiti abbondanti, la difficoltà nel trovare una posizione di comfort e la presenza di altri sintomi concomitanti. Queste informazioni saranno preziose per il pediatra nella diagnosi e nella scelta del trattamento più appropriato, garantendo al neonato il sollievo necessario e ai genitori la serenità di sapere di aver fatto tutto il possibile per il suo benessere.