Quando compare l'intolleranza al lattosio?

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Lintolleranza al lattosio può manifestarsi raramente fin dalla nascita, a causa di una completa assenza di lattasi. Più comunemente, si sviluppa in età adulta, definita acquisita o secondaria, con tempi di insorgenza variabili.
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L’ombra silenziosa del lattosio: quando si manifesta l’intolleranza?

L’intolleranza al lattosio, un disturbo digestivo sempre più diffuso, si manifesta con sintomi spesso subdoli e facilmente confondibili con altre patologie. Capire quando può comparire questo fastidio è fondamentale per una diagnosi tempestiva e un corretto approccio alimentare. Sebbene l’immaginario collettivo associ spesso l’intolleranza al lattosio all’età adulta, la realtà è più complessa e articolata.

Esiste una forma rara, definita congenita o alactasia, presente fin dalla nascita. In questo caso, il neonato presenta una completa assenza dell’enzima lattasi, responsabile della digestione del lattosio, lo zucchero presente nel latte. Questa condizione, geneticamente determinata, richiede un’alimentazione specifica fin dai primi giorni di vita, escludendo completamente il lattosio.

Ben più frequente è l’intolleranza al lattosio che si sviluppa nel corso della vita, definita acquisita o secondaria. A differenza della forma congenita, in questo caso la produzione di lattasi diminuisce gradualmente nel tempo, rendendo l’organismo progressivamente incapace di digerire adeguatamente il lattosio. L’età di insorgenza è estremamente variabile e dipende da molteplici fattori, tra cui:

  • Predisposizione genetica: Anche nell’intolleranza acquisita, la genetica gioca un ruolo fondamentale. Alcuni individui sono geneticamente predisposti a una riduzione più rapida della produzione di lattasi rispetto ad altri.
  • Etnia: Studi scientifici hanno dimostrato una maggiore prevalenza di intolleranza al lattosio in alcune popolazioni, come quella asiatica e africana, rispetto a quella europea. Questo suggerisce un’influenza dell’evoluzione e dell’adattamento alimentare delle diverse popolazioni.
  • Patologie intestinali: Malattie che danneggiano la mucosa intestinale, come la celiachia, il morbo di Crohn o infezioni gastrointestinali, possono temporaneamente o permanentemente ridurre la produzione di lattasi, causando un’intolleranza secondaria.
  • Interventi chirurgici: Interventi chirurgici che interessano l’intestino tenue, come la resezione di una parte di esso, possono compromettere la produzione di lattasi.
  • Assunzione di farmaci: Alcuni farmaci, come gli antibiotici ad ampio spettro, possono alterare la flora batterica intestinale e influenzare la produzione di lattasi, seppur in modo transitorio.

L’intolleranza al lattosio acquisita può manifestarsi in qualsiasi momento della vita, dall’infanzia all’età adulta avanzata, rendendo la sua identificazione talvolta complessa. Un’attenta osservazione dei sintomi, come gonfiore addominale, crampi, diarrea e flatulenza dopo l’assunzione di latticini, unita a un’anamnesi accurata e a specifici test diagnostici, sono fondamentali per una diagnosi corretta e per impostare una dieta adeguata, garantendo il benessere dell’individuo.