Quali esami per sapere se si è intolleranti al lattosio?

0 visite

Per diagnosticare lintolleranza al lattosio, lesame principale è il breath test. Questo test del respiro analizza lidrogeno espirato dopo lingestione di lattosio, rivelando lincapacità di digerirlo correttamente. Può anche individuare intolleranze a zuccheri diversi, come fruttosio e trealosio.

Commenti 0 mi piace

Svelare il Mistero del Latte: Come Diagnosticare l’Intoleranza al Lattosio

L’intolleranza al lattosio, un disturbo digestivo sempre più diffuso, affligge milioni di persone nel mondo, causando una gamma di sintomi spiacevoli che vanno dal gonfiore e crampi addominali a diarrea e flatulenza. Ma come si fa a sapere con certezza se si soffre di questa condizione? Sfortunatamente, l’autodiagnosi basata sui sintomi, spesso imprecisa e soggettiva, può portare a errate interpretazioni e a una gestione inadeguata del problema. Per una diagnosi accurata e affidabile, è necessario ricorrere a specifici esami clinici.

Il test principe per la diagnosi dell’intolleranza al lattosio è il breath test al lattosio, o test del respiro. Questo esame non invasivo e relativamente semplice si basa sulla misurazione dell’idrogeno (e talvolta del metano) presente nell’aria espirata. Dopo aver digiunato per un periodo di tempo prestabilito (generalmente 8-12 ore), il paziente assume una soluzione contenente una dose specifica di lattosio. A intervalli regolari, per diverse ore successive, vengono prelevati campioni di aria espirata che vengono analizzati per la concentrazione di idrogeno.

Un aumento significativo dei livelli di idrogeno nell’aria espirata indica una scarsa capacità di digerire il lattosio. In individui sani, l’enzima lattasi, presente nell’intestino tenue, scompone il lattosio in glucosio e galattosio, che vengono poi assorbiti. In chi è intollerante, la carenza o l’insufficienza di lattasi impedisce questa scomposizione, causando il passaggio del lattosio nell’intestino crasso, dove i batteri intestinali lo fermentano, producendo idrogeno e altri gas che vengono poi espulsi con il respiro. L’entità dell’aumento dell’idrogeno espirato, correlata alla quantità di lattosio maldigerito, fornisce informazioni sulla gravità dell’intolleranza.

Un vantaggio del breath test risiede nella sua capacità di rilevare anche intolleranze ad altri zuccheri, come il fruttosio e il trealosio. Questo aspetto è particolarmente rilevante perché spesso le intolleranze alimentari si presentano in modo combinato, rendendo la diagnosi più complessa. Il test del respiro, dunque, offre una visione più ampia del profilo di tolleranza individuale agli zuccheri.

Oltre al breath test, esistono altri metodi diagnostici, seppur meno utilizzati, come il test di tolleranza orale al lattosio, che misura i livelli di glucosio nel sangue dopo l’ingestione di lattosio, e l’analisi genetica, che identifica le mutazioni genetiche associate alla deficienza di lattasi. Tuttavia, il breath test rimane il gold standard per la sua accuratezza, semplicità e capacità di fornire informazioni più complete sulla digestione degli zuccheri.

In conclusione, sospettare un’intolleranza al lattosio sulla base dei sintomi non è sufficiente. Rivolgersi a un medico o a un dietologo è fondamentale per effettuare gli esami appropriati, in primis il breath test al lattosio, al fine di ottenere una diagnosi precisa e iniziare un percorso di gestione efficace della condizione, garantendo una migliore qualità di vita.