Quanti tipi di vino Lambrusco ci sono?

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In Italia si producono attualmente 12 tipologie di Lambrusco, tra cui il Marani, il Sorbara, il Grasparossa e il Viadanese. La produzione include anche uve tradizionali emiliane, come lAncellotta, che contribuiscono al processo di vinificazione.

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Oltre i cliché: esplorando le 12 denominazioni del Lambrusco

Il Lambrusco, spesso relegato a stereotipi di vino frizzante e dolce, nasconde in realtà una complessità e una varietà sorprendenti. Lontano dall’essere un’unica entità monolitica, questo vino emiliano si declina in ben 12 denominazioni, ognuna con caratteristiche uniche e distintive, che vanno dal secco al dolce, dal rosato al rosso rubino intenso. Sarebbe quindi un errore considerarlo un vino “da supermercato”: le diverse tipologie offrono un’ampia gamma di esperienze sensoriali, capaci di accompagnare diverse occasioni e piatti.

Tra le denominazioni più conosciute troviamo sicuramente il Lambrusco di Sorbara, noto per la sua spuma vivace, il colore rosso rubino tenue e le note fruttate di ciliegia e fragola, e il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro, più strutturato e tannico, con aromi intensi di mora e spezie. Non meno importante è il Lambrusco Salamino di Santa Croce, caratterizzato da un colore rosso rubino intenso e un sapore sapido e armonico, e il Lambrusco Reggiano, versatile e apprezzato per il suo equilibrio tra freschezza e morbidezza.

Ma la ricchezza del Lambrusco non si esaurisce qui. Accanto a queste denominazioni più diffuse, troviamo altre varietà meno note ma altrettanto interessanti, come il Lambrusco di Modena, il Lambrusco Mantovano, il Lambrusco Maestri, il Lambrusco Montericco e il Lambrusco Colli di Scandiano e Canossa. Ognuna di queste denominazioni contribuisce a comporre un mosaico di profumi e sapori, espressione del terroir e delle diverse tecniche di vinificazione.

Il testo cita il Marani e il Viadanese. È importante precisare che questi non sono denominazioni a sé stanti, ma piuttosto riferimenti geografici o commerciali. Il termine “Marani” si riferisce probabilmente alla Cantina Cimarosa, parte del Gruppo Marani, che produce diverse tipologie di Lambrusco. Il “Viadanese”, invece, indica un Lambrusco prodotto nella zona di Viadana, in provincia di Mantova, e può ricadere sotto la denominazione Lambrusco Mantovano.

Infine, l’utilizzo di uve tradizionali emiliane, come l’Ancellotta, menzionata nel testo, arricchisce ulteriormente la complessità del Lambrusco. Quest’uva, spesso utilizzata in uvaggio con altre varietà di Lambrusco, contribuisce ad aumentare la struttura e il colore del vino, conferendo note speziate e un caratteristico aroma di viola.

In conclusione, il mondo del Lambrusco è ben più ampio e sfaccettato di quanto si pensi. Esplorare le sue 12 denominazioni significa intraprendere un viaggio sensoriale alla scoperta di un patrimonio enogastronomico tutto italiano, ricco di sorprese e di autentica tradizione. Un invito a superare i pregiudizi e a riscoprire un vino versatile e di carattere, capace di conquistare anche i palati più esigenti.